PERCHE' IL CANTO GREGORIANO IN LITURGIA NEL 2013 ?

  • perché il gregoriano è non solo canto "per" la liturgia, ma è la stessa liturgia cantata. La liturgia, difatti, trova nella forma cantata la sua massima tensione soprannaturale, ed il canto sacro diviene così parte integrante ed essenziale della liturgia stessa.
  • perché il canto gregoriano, cantando la Parola di Dio, diviene una vera "Lectio divina" cantata, nella quale è permessa più che in altre forme di canto sacro la lettura, meditazione e contemplazione della Parola.
  • perché "un discepolo del Regno dei Cieli è simile ad un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche".  Alla luce del Vangelo, anche in liturgia ci sembra che possano trovare spazio forme musicali nuove e antiche, nella logica dell'et-et e non già dell'aut-aut. Non può difatti esistere un vero, consapevole e maturo rinnovamento senza un legame concreto e vivo con la tradizione.
  • perché “la Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio della Liturgia” (Sacrosanctum Concilium, 116). Se è così, è del tutto naturale che il gregoriano debba avere un ruolo attivo nella liturgia che, ameno episodicamente, vada al di dà del repertorio base costituito dalla messa De Angelis e poco altro (Veni Creator-Tantum ergo-Salve Regina).